Il paradosso direzione - azione e l'arte di complicare
Conosci l'aneddoto della gara di canottaggio? 🛶
I protagonisti variano da chi la racconta e da paese a paese, vediamo la versione che vede contrapposti giapponesi ed americani.

Un'azienda giapponese e un'azienda americana hanno deciso di organizzare una gara di canottaggio sul fiume Mississippi. Entrambe le squadre si sono preparate duramente per vincere la gara.
Il grande giorno i giapponesi vincono la gara per un miglio di distacco. I nordamericani, molto scoraggiati e depressi, decisero di indagare sul motivo della schiacciante sconfitta.
Formano un team di gestione ad-hoc composto da alti dirigenti che ingaggiano, investendo una grossa somma di denaro, un'affermata società di consulenza.
L'analisi è chiara: il team giapponese aveva 8 persone a remare e 1 persona a guidare, mentre il team nordamericano aveva 8 persone che governavano e 1 persona che remava
La conclusione della società di consulenza è illuminante 💡: c'era troppa gente a guidare la barca e non c'erano abbastanza persone a remare 😂

Per evitare un'altra sconfitta, l'anno successivo viene completamente riorganizzato l'equipaggio con la seguente struttura: 4 supervisori, 3 coordinatori timone/rematore, 1 direttore sovrintendente, 1 rematore.
Viene costruito un sistema di incentivi per il rematore per aumentarne la prestazione e consertirgli di comprendere l'importanza del raggiungimento dell'obiettivo e della grande opportunità.
Il nuovo sistema si chiama "Rowing Team Quality First Program" si organizzano incontri e cene per motivare il team. Viene anche acquistata una nuova barca in carbonio e nuove attrezzature.
Ogni settimana viene fatto un incontro di analisi degli allenamenti dove il focus è sulla prestazione del vogatore .
L'anno successivo i giapponesi vinsero per due miglia di distacco.
Umiliata, la direzione americana licenzia il vogatore per scarse prestazioni, interrompe lo sviluppo di una avveniristica barca ed esternalizza tutto ad una società in India.
Questo divertente aneddoto fotografa un fenomeno che si registra spesso nelle aziende: lo sbilanciamento tra l'azione e la direzione e l'arte di complicare e di dover astrarre eccessivamente.
L'eccessiva organizzazione ammazza l'organizzazione e non consente di vedere le cose per quello che sono.
La stessa cosa vale a livello personale a volte ci perdiamo nel piano disconnettendoci dall'azione.
Spesso non occorrono le grandi società di consulenza (che ci dicono quello che già sappiamo) ma solo un pò di buon senso ed investire nei vogatori e nell'accrescimento delle loro capacità e nel metterli nelle condizioni migliori per dare il massimo.
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